Bambini e Tecnologie

Cyber-bullismo, come contrastarlo

Allerta Pericoli Informatici sui Social :
allerta pericoli informatici su facebookallerta pericoli informatici su linkedinallerta pericoli informatici su twitterallerta pericoli informatici su pinterestallerta pericoli informatici su itunes podcast allerta pericoli informatici su telegramallerta pericoli informatici su google newsallerta pericoli informatici su flickr

APP 1 : Allerta Pericoli Informatici
Google Play
Apple Store
APP 2 : AiutamiSi ( tanti servizi gratuiti )
Google Play
Apple Store

In attesa del testo attuativo del Ministero dell’Istruzione, tra le varie novità che accompagnano il nuovo anno scolastico che ha preso il via da pochi giorni c’è l’entrata in vigore delle nuove disposizioni introdotte per prevenire e contrastare il bullismo nella Rete.

Ad inizio settembre, sul sito del Garante della Privacy, a seguito dell’entrata in vigore della nuova legge sul cyber-bullismo, è stata pubblicata una scheda illustrata per spiegare ai ragazzicome e quando possono richiedere l’oscuramento o la rimozione di foto o post offensivi nei loro confronti, o di cui non hanno dato autorizzazione per la diffusione.

Come fare? Si deve inviare una richiesta al sito internet su cui è stato pubblicato il contenuto ritenuto offensivo. L’istanza può essere inviata direttamente dal minore, se questo ha più di 14 anni, oppure da un genitore o da chi esercita la potestà genitoriale.

Intermezzo promozionale ... continua la lettura dopo il box:

Se poi non è stato possibile identificare il gestore del sito o del social network, oppure esso avesse ignorato la richiesta di rimozione dei contenuti per più di 24 ore, la vittima può rivolgersi direttamente al Garante inviando all’indirizzo preposto (cyberbullismo@gpdp.it) lo specifico modulo pubblicato di recente.

Misure preventive a scuola
Ogni scuola, poi, dovrebbe aver individuato nel proprio organico un docente referente, che avrà il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e contrasto al cyber-bullismo.

In aggiunta a ciò, come previsto dalla legge sulla cosiddetta Buona Scuola, nel triennio 2017 – 2019 sarà necessario attuare la formazione del personale scolastico sul tema del cyber-bullismo e modificare i regolamenti scolastici affinché prevedano esplicite sanzioni disciplinari, commisurate alla gravità degli atti compiuti.

Il Ministero, entro il 18 settembre, avrebbe dovuto presentare le linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo nelle scuole, che poi andranno aggiornate ogni due anni. Non è ancora stato fatto, ma si attendono a breve.

Qualora si verificassero atti di cyberbullismo, il dirigente scolastico deve informare tempestivamente i genitori dei minori coinvolti: i regolamenti scolastici dovranno prevedere esplicite sanzioni disciplinari, commisurate alla gravità degli atti compiuti. I servizi territoriali, con l’ausilio delle associazioni, dovrebbero promuovere progetti personalizzati per sostenere le vittime di cyberbullismo e per rieducare, anche attraverso l’esercizio di attività riparatorie o di utilità sociale, i minori autori degli atti di bullismo in Rete. Se non c’è querela o denuncia, per quest’ultimi scatta l’ammonimento e il questore convoca il minore insieme ad almeno un genitore.

La grossa novità del provvedimento entrato in vigore a giugno riguarda, come si diceva, la possibilità di chiedere l’oscuramento, la rimozione o il blocco dei contenuti che siano stati diffusi in rete (foto e video imbarazzanti o offensivi, post sui social network in cui si è minacciati, offesi, insultati…). Se entro 24 il gestore non avrà provveduto alla rimozione dei contenuti, infatti, l’interessato può rivolgere l’analoga richiesta al Garante per la protezione dei dati personali, che dovrà attivarsi per rimuovere i contenuti entro 48 ore.

Non sono poche, comunque, le perplessità per un sistema che viene da più parti visto come troppo macchinoso e poco incisivo a livello pratico. L’avvocato Marisa Marraffino, esperta di reati informatici, si mostra alquanto perplessa: “Restano le difficoltà pratiche nel rimuovere i video in tutti i casi in cui, ad esempio, questi siano stati condivisi su più siti oppure gli autori non siano identificabili. Si dà poi al gestore del sito o del social network la facoltà di rimuovere il contenuto entro 48 ore, senza imporre sanzioni in caso di inadempimento. È facile prevedere come andrà a finire. Si dà lo stesso termine di 48 ore anche al Garante per la protezione dei dati personali che difficilmente, a mio parere, riuscirà in questi termini a rimuovere tutti i contenuti illeciti”.

Prevenzione, prevenzione e ancora prevenzione
L’introduzione dello strumento di ammonimento previsto dalla legge, secondo l’avvocato, “sarà utile soprattutto quando i contenuti circolano ancora su sistemi di messaggistica cosiddetti privati, come WhatsApp o Snapchat”. Anche in questo caso però, la legge lascia troppa possibilità di interpretazione, elencando una serie precisa di reati per quali è prevista questa sanzione, escludendone altri, come il reato di sostituzione di persona, che pure si verifica molto frequentemente.

“Credo molto di più nell’efficacia preventiva degli strumenti previsti dalla legge e soprattutto nella formazione dei docenti che potranno rappresentare in futuro un valido punto di riferimento per gli studenti anche su questi temi”, continua l’avvocato Marraffino. Come spesso accade, la prevenzione è l’arma più efficace per affrontare problematiche come quella del cyber-bullismo. “Non si tratta di censurare la rete, semmai – spiega – di rispettare l’identità digitale altrui, sulla quale oggi si regge il futuro, anche professionale, dell’individuo. Un video può distruggere la vita di una persona e l’assoluta deresponsabilizzazione di chi veicola questi contenuti non è una conquista di civiltà”.

Cyber-bullismo, come contrastarlo

Rss Feeds:

Pubblica anteprima dei nostri articoli sul tuo sito :

  Inserisci questo codice per mostrare anteprima dei nostri articoli nel tuo sito e proteggi i tuoi navigatori dai rischi informatici

Alcuni dei Nostri Servizi più richiesti :

Copia Autentica Pagina Web

Copia Autentica Pagina Web

Il nostro studio fornisce un servizio professionale di autenticazione o copia conforme con valore legale di una pagina web o di una pagina di un social network per ogni tipo di contenuto ( testi, immagini, commenti, video, audio, tag ... ) che viene acquisito in modalità forense.

MONITORAGGIO DELLA REPUTAZIONE ONLINE PERSONALE E AZIENDALE

La nostra società è in grado di offrirvi il Migliore Servizio di Monitoraggio sul web per tutelare la vostra reputazione personale e/o aziendale.

Denuncia per diffamazione su internet o sui social

Il nostro studio fornisce un servizio professionale di supporto e raccolta di prove informatiche con valore legale per effettuare una denuncia per diffamazione su internet o sui social network

Estorsione o ricatto sessuale online : cosa fare e cosa non fare

Il nostro studio fornisce un servizio professionale con assistenza legale nei casi di estersione o ricatti online

Servizio professionale per la rimozione di recensioni negative

Il nostro studio fornisce un servizio professionale anche di supporto legale per la rimozioni di recensioni online negative, offensive o comunque inappropriate (recensioni negative su tripadvisor, google ...)

Certificazione Chat WhatsApp anche da Remoto

La certificazione di una chat WhatsApp che conferisce ad un messaggio ricevuto il valore di una prova legale, può essere eseguita anche da remoto da uno studio di informatica forense ( ricordiamo che uno screenshot non è ritenuto una prova valida ai fini legali ).