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Il digitale entra negli studi, ma gli avvocati temono per la privacy

Indagine Doxa per conto di Giuffrรจ Editore: lโ€™utilizzo di banche dati e di software per il deposito telematico in cancelleria รจ pratica quotidiana. Ancora diffidenza verso lโ€™utilizzo di piattaforme cloud per lโ€™archiviazione e la gestione dei dati
27 Feb 2018

Avvocati sempre piรน digitali.ย Lo rileva unโ€™indagine Doxa, realizzata per conto Giuffrรจ Editore, storica casa editrice attiva nel segmento dellโ€™editoria professionale in Italia.

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In un contesto caratterizzato da una prevalenza di studi individuali (lโ€™80% del campione), con un grado di specializzazione medio-alto, in aree del diritto che riguardano soprattutto la responsabilitร  civile e le assicurazioni (nel 62% degli studi intervistati), la famiglia e la successione (59%), le obbligazioni e i contratti (52%), la proprietร , la locazione e il condominio (48%), lโ€™utilizzo di strumenti e supporti digitali per la gestione dello studio e lโ€™esercizio della professione sta diventando una necessitร .

Le banche dati per la consultazione di leggi e sentenze nel 2016 sono state utilizzate dallโ€™83% degli studi legali italiani, con un incremento di oltre 20 punti percentuali in poco piรน di 10 anni (il livello di utilizzo registrato nel 2004 era pari al 61%) e con livelli di soddisfazione molto alti (si dichiarano molto e abbastanza soddisfatti il 90% degli intervistati).ย Chi non utilizza le banche dati effettua le ricerche nei motori di ricerca e su siti gratuiti, utilizza strumenti piรน tradizionali come i codici commentati e le guide al diritto cartacee oppure chiede aiuto ad altri studi e colleghi.

Anche i cosiddetti software redattori, che consentono la creazione della busta telematica e il deposito in cancelleria degli atti giudiziari, sono entrati nella pratica quotidiana degli avvocati italiani.ย Ormai solo una parte residuale di studi non dispone di un software per il deposito telematico: nel 2016 sono stati utilizzati dal 94% degli avvocati, con un incremento della diffusione di oltre il 7% dal 2014, lโ€™anno in cui รจ stata sancita lโ€™obbligatorietร  del deposito telematico degli atti nei processi civili. Lโ€™utilizzo si divide tra i software gratuiti (43% nel 2016) e quelli a pagamento (57%), con una spesa media per quelli a pagamento di poco superiore ai 300โ‚ฌ. Lโ€™evoluzione di questi strumenti, fotografata dallโ€™Indagine Doxa per Giuffrรจ, prevede funzionalitร  aggiuntive che supportino gli avvocati nella stesura degli atti. Quasi il 40% degli intervistati desidera software per la redazione dellโ€™atto in grado di verificare gli orientamenti del giudice e del tribunale, la consultazione di leggi e sentenze e che sia quindi integrato con una banca dati aggiornata.

โ€œNegli ultimi 10 anni Giuffrรจ ha investito molto sullโ€™innovazione digitale, con soluzioni e strumenti pioneristici in Italia: dalla prima banca dati su disco Juris Data a DeJure, ad oggi la banca dati online piรน utilizzata negli studi legali, e ad Attofacile, una nuova funzionalitร  della famiglia di software Cliens che consente di consultare leggi e sentenze mentre si redige lโ€™atto da depositare in via telematica โ€“ spiegaย Stefano Garisto, Direttore Sales&Marketing di Giuffrรจ Editore โ€“ย  Si tratta di soluzioni molto apprezzate, sia dai grandi studi associati sia dagli studi individuali. Oggi oltre il 60% del nostro giro dโ€™affari รจ generato dallโ€™offerta digitale e la percentuale รจ destinata a crescereโ€.

Lโ€™indagine rivela infine una decisa diffidenza verso lโ€™utilizzo di piattaforme cloud per lโ€™archiviazione e la gestione di dati e contenuti dello studio legale.ย Il timore di non potere garantire la riservatezza dei dati (41% delle risposte) e i rischi legati al cyber crimine (35%) sono i principali motivi di cautela. Forse gli studi legali non rinunceranno mai ai loro riservatissimi e voluminosi archivi cartacei. Certamente la nuova normativa sulla conservazione sostitutiva degli atti digitali in archivi cloud certificati, passaggio necessario perchรฉ non perdano la loro efficacia giuridica nel tempo, sarร  un stimolo determinante nel processo di diffusione e utilizzo di piattaforme cloud.

Il digitale entra negli studi, ma gli avvocati temono per la privacy