A Catania confronto fra Banca dāItalia, Forze dellāOrdine, imprese e professionisti. Violazione dei sistemi informatici, furto dāidentitĆ digitale e utilizzo di criptovalute ai fini di riciclaggio: le maggiori criticitĆ da contrastare.
Ć il rischio più percepito dalla popolazione mondiale, in termini di probabilitĆ , dopo uno tsunami, un terremoto o altri disastri naturali: ilĀ cybercrime, nelle sue molteplici sfaccettature di reato informatico e furto di dati digitali, ĆØ classificato nel āGlobal Risk Report 2019ā del World Economic Forum fra i primi dieci pericoli che vive il pianeta, anche in termini di impatto. PerchĆ© laddove la tecnologia ha migliorato negli ultimi decenni i flussi dellāeconomia e delle comunicazioni ā basti pensare alla comoditĆ della carta di credito e allāormai insostituibile smartphone ā la criminalitĆ organizzata (e non solo) ha fiutato una nuova pista di affari illeciti. Ecco che il cybercrime, sottoforma di truffa on line, spionaggio industriale o utilizzo di criptovalute ai fini di riciclaggio, ĆØ il business criminale più in ascesa del momento e con i maggiori margini di diffusione nel futuro.
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Una portata enorme che richiede come antitesi altrettanta forza sociale, come quella che si ĆØ concretizzata a Catania in occasione del convegno sul tema che si ĆØ svolto nella sede universitaria del Monastero dei Benedettini. Importante il numero e lāentitĆ delle istituzioni che hanno partecipato: per primoĀ Gennaro Gigante, direttore della filiale catanese dellaĀ Banca dāItalia, che ha voluto fortemente questa giornata di confronto per alzare il livello di attenzione anche e soprattutto tra i cittadini: Ā«Il cybercrime ĆØ sempre il risultato di disattenzioni individuali, sia di singoli utenti che di realtĆ aziendaliĀ» ha sottolineato, introducendo il concetto chiave che ha accomunato tutti gli interventi dei relatori: la necessitĆ di consapevolezza del rischio e lāaumento della cultura della sicurezza.
I dati statistici che sono emersi nel corso dei lavori restituiscono uno scenario significativo:Ā il danno subito dalle aziende italiane per crimini informatici ammonta a 9 milioni di euro,Ā come ha dichiarato il presidente di Confindustria CataniaĀ Antonello Biriaco; mentre il dirigente della Polizia PostaleĀ Marcello La BellaĀ ha citato il Rapporto Clusit 2019 dellāAssociazione italiana per la sicurezza informatica, da cui emerge cheĀ nellāultimo biennio il tasso di crescita del numero di attacchi gravi ĆØ aumentato di 10 volte rispetto al precedente. Puntando una lente dāingrandimento nel territorio catanese, Ā«nel 2018 si sono verificati almeno 10 importanti attacchi diĀ Business Email CompromiseĀ che hanno riguardato imprese importanti, con un danno di oltre 300mila euro, che abbiamo in parte recuperatoĀ» ha affermato La Bella. Il capitano della Guardia di FinanzaĀ Gianluca De MeoĀ ha invece riportato la stima del Rapporto Clusit 2018, secondo cui il costo totale che lāItalia sostiene ĆØ intorno aĀ 10 miliardi di euro.
E poi cāĆØ il mondo dei professionisti che si trova ad affrontare nei propri studi lāevoluzione normativa che il sistema richiede a tutela del Paese: Ā«Lo scenario fiscale che riguarda criptovalute, in particolare i bitcoin, ĆØ ancora poco esplorato, contribuendo a sfocare i limiti entro quali agire e considerando che una grande parte dei reati travalica i confini tra StatiĀ», ha affermato il presidente dellāOrdine dei Commercialisti di CataniaĀ Giorgio Sangiorgio, intervenuto insieme al componente del Consiglio notarile etneoĀ Giuseppe Balestrazzi, e allāavvocatoĀ Giuseppe Lo Faro, rappresentante dellāOrdine forense per il quale in sala era presente anche il presidenteĀ Marco Tortorici.
Anche la Regione Siciliana ha preso parte al dibattito con la presenza del funzionario dellāAutoritĆ per lāInnovazione tecnologicaĀ Vincenzo Lo Piccolo, il quale ha annunciato lāimminente dotazione di un āPiano per lāinformaticaā allāinterno della governance regionale.
Ā«Occorre ripensare alla cybersecurity come valore al servizio del business e della clientela, facendola diventare parte integrante dello sviluppo di modelli di business più efficienti, efficaci e sostenibiliĀ». Ć la posizione diĀ Fabio Bernasconi, capo servizio dei Rapporti istituzionali di Vigilanza della Banca dāItalia, ben rappresentata nelle sue molteplici strutture anche da altri dirigenti presenti:Ā Antonio DāIsitaĀ (vice caposervizio Gestione circolazione monetaria),Ā Sabina Di GiuliomariaĀ (titolare Divisione CERTBI Servizio Pianificazione Informatica),Ā Paola GiuccaĀ (direttore senior Servizio Supervisione Mercati e Sistema dei Pagamenti). Tutti interventi di carattere tecnico ma che si sono conclusi con importanti riflessioni di rilevanza sociale, tra cui la necessitĆ di informare innanzitutto i giovani, che pur essendo ānativi digitaliā hanno una scarsa consapevolezza del rischio.
Ā«La maggiore sfida che deve affrontare lāeconomia moderna ĆØ quella di riuscire a coniugare lāesigenza della rapiditĆ dei traffici con quella della sicurezzaĀ», ha dichiarato il procuratore di CataniaĀ Carmelo ZuccaroĀ che ha moderato la sessione pomeridiana in cui sono intervenuti il sostituto procuratoreĀ Fabio Regolo, e i docenti universitariĀ Tommaso Rafaraci, Maria Rosaria Maugeri e Aurelio Mirone, questi ultimi due intervenuti anche in qualitĆ di presidente e componente del Collegio di Palermo dellāArbitro Bancario Finanziario.
Nel corso della giornata hanno portato la propria testimonianza anche il Consorzio Abi Lab (Associazione Bancaria Italiana) con lāintervento del segretario generaleĀ Romano Stasi, e la STMicroelectronics con le relazioni dei managerĀ Daniele Ditta e Michele Scarlatella.
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Una ricchezza di contenuti difficile da sintetizzare ma che ritrova il proprio valore nel pensiero espresso dal presidente della Corte dāAppello di CataniaĀ Giuseppe Meliadò: Ā«Rapportarsi in modo sinergico alle problematiche dellāinnovazione ĆØ la straordinaria capacitĆ delle istituzioni della cittĆ etneaĀ».
Seguiranno, da parte degli enti organizzatori, iniziative rivolte a una platea più ampia, per suggerire con chiarezza le ābuone prassiā da seguire durante lāuso quotidiano degli strumenti informatici.
http://www.ansa.it/pressrelease/sicilia/2019/04/15/cybercrime-tra-i-primi-dieci-pericoli-del-pianeta-sempre-piu-trappole-in-rete-per-utenti-e-imprese_73610749-4107-4235-8cf9-64207ce456d7.html