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Quando i droni violano la privacy

Quando i droni violano la privacy
Scritto da gestore

Capita di vederne sempre più spesso: piccoli ingegni tecnologici simili ad aeroplanini telecomandati che sorvolano ampi spazi e sono in grado di raggiungere altezze e velocità tutt’altro che banali, oppure di scattare fotografie o registrare video dei luoghi che sorvolano, garantendo ampie e nitide inquadrature. Sono i droni, piccoli velivoli privi di pilota a bordo, ma comodanti a distanza.

Questo particolare aereo modello nasce come strumento di ricognizione militare, il cui utilizzo oggi si è però ampliato alla consegna di merci oppure al trasporto nel settore sanitario, estendendosi anche all’utilizzo per fini ludici. In base allo scopo che ne viene fatto, infatti, il medesimo modello di drone può essere qualificato come “professionale” o “ricreativo”. Trattasi dunque di strumenti di tecnologia avanzata che certamente hanno rappresentato un importante sviluppo nel settore tecnologico militare e civile, ma che, in quanto tali, possono essere fonte di lesioni dei diritti della personalità altrui, tra cui il diritto alla riservatezza, nonché addirittura creare disturbi al traffico aereo (tanto che anche l’Enac – Ente nazionale per l’aviazione civile – si è prodigata di regolamentare l’utilizzo dei droni non utilizzati per fin ricreativi o sportivi).

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Volendo concentrare la nostra trattazione allo scopo ludico, è naturale porsi delle domande: è possibile scattare fotografie a cose o a persone senza ottenere alcuna autorizzazione? Sono previste delle limitazioni di utilizzo? Scattata una foto, è possibile pubblicarla sui social network? E ancora, ponendoci nei panni di chi subisce la lesione, come si può tutelare la propria privacy?

Il Garante della privacy è intervenuto sul punto, facendo chiarezza e pubblicando delle linee guida in materia. In primo luogo l’Autorità ha precisato che, fatti salvi gli usi a fini giornalistici, se si vogliono diffondere le riprese fatte con il drone è necessario il consenso dei soggetti ripresi. Quando è difficile se non impossibile raccoglierete il consenso, gli stessi devono essere resi, qualora già non lo fossero, irriconoscibili, eventualmente oscurando i volti o isolando e cancellando frammenti di conversazioni captate con il drone. É inoltre vietato diffondere immagini che contengano dati personali come targhe di macchine, indirizzi di casa, numeri di telefono e simili.

Se il drone viene utilizzato in un luogo pubblico come parchi, spiagge, strade, il Garante consiglia di evitare di invadere gli spazi personali e l’intimità delle persone. Invece, le riprese o le immagini che violano gli spazi privati altrui sono sempre da evitare, anche perché oltre a ledere la riservatezza altrui, potrebbero esporre l’autore a responsabilità penale (la condotta, ad esempio, potrebbe integrare gli estremi del reato di interferenza illecita nella vita privata).

Per quanto concerne invece le qualità tecniche del drone, questi, in quanto dispositivo elettronico, deve essere configurato per raccogliere meno dati possibili, così rispettando i principi di “privacy by design” e “privacy by default”, in ossequio al nuovo Codice della Privacy, come recentemente modificato dal Decreto legislativo 101/2018 ai fini di adeguamento con il Gdpr (Reg. UE 679/2016).

Coloro che invece subiscono la lesione della riservatezza potranno rivolgersi al Garante o, in alternativa, all’Autorità giudiziaria competente. In ogni caso, regola fondamentale non scritta nell’utilizzo di queste nuove importanti tecnologie è il ricorso al buon senso e al rispetto per l’altro. L’utilizzatore deve sempre ricordarsi che la presenza di un drone può far insorgere la sensazione di essere osservati inducendo disagio e influenzando il normale comportamento delle persone.

E’ quindi buona regola usare questi strumenti senza invadere la sfera personale degli altri. Sul punto, il Garante suggerisce di comunicare preventivamente le proprie intenzioni, ad esempio, avendo cura di avvisare i vicini se si intende riprendere una festa nel proprio giardino di casa oppure adoperarsi affinché il pilota del drone sia sempre ben visibile, così da non suscitare sospetti o allarme negli altri.

Arianna Gualandris

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http://www.bergamosera.com/cms/2018/11/12/quando-i-droni-violano-la-privacy/