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Sono stato minacciato : ecco cosa fare in caso di minacce ricevute sui social, su whatsapp o per email

Sono stato minacciato : ecco cosa fare in caso di minacce ricevute sui social, su whatsapp o per email
Scritto da gestore

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In questo articolo vedremo insieme come comportarsi se siamo vittime di minacce online, ricevute suoi social network, su whatsapp o per email. SE SEI VITTIMA DI RICATTO SESSUALE DOPO VIDEOCHAT [ click qui ]

Il primo elemento da considerare è comprendere cosa si intende per minaccia, cosa dice la legge e come viene punito il reato.

Il reato di minaccia è previsto e punito dall’art. 612 del codice penale e consiste in una intimidazione con la prospettiva di un danno ingiusto proveniente dal soggetto minacciante. La minaccia può essere rivolta ad una persona o al suo patrimonio e deve essere di entità tale da limitare la sua libertà morale e dunque la libertà psichica. La minaccia deve, poi, essere percepita o, quantomeno, percepibile da parte del soggetto a cui sia rivolta. Ai fini della configurabilità del reato di “minaccia” è sufficiente l’ingiustizia del danno, senza necessità che si realizzi l’effettiva intimidazione della vittima. Ai sensi del comma 2 dell’art. 612 del codice penale, il delitto in esame risulta aggravato qualora la minaccia sia grave, come la minaccia di morte con frasi quali “ti ammazzo, ti sgozzo, ti spacco la faccia, ti sparo in testa” e simili … La minaccia è punita con una multa (fino a 1.032 euro) e, nei casi più gravi come quello di minaccia di morte (previsti dal secondo comma dell’art. 612 c.p.), con la reclusione fino a un anno. E’ prevista inoltre la reclusione da 3 a 15 anni se le minacce provengono da un gruppo con più di cinque persone e con l’utilizzo delle armi e la reclusione da 2 a 8 anni se le minacce sono rivolte ad un pubblico ufficiale.

Ora che abbiamo inteso il significato del termine “minaccia” è necessario contestualizzare l’accaduto prima di adire a vie legali.

Cerchiamo ora di distinguere tra una minaccia reale ed una apparente : ecco perchè occorre sempre contestualizzare prima di agire con una denuncia. Ad esempio sui social network è facile trovare frasi che all’apparenza potrebbero sembrare delle minacce ma che in realtà potremmo definire come “scivoloni” dettati, ad esempio, da forti sentimenti di odio nei confronti di un fatto accaduto, durante accese discussioni su post, con argomenti di attualità che hanno scosso l’opinione pubblica. Ci è capitato molte volte di leggere frasi di commento su atroci delitti nelle quali si leggevano espressioni come “lo dovrebbero far fuori subito” o “dovrebbe morire subito”… Senza giustificare queste espressioni, che non condividiamo a prescindere, per questi casi il reato di minaccia non sussiste. Non si può pensare che il soggetto abbia effettivamente intenzione di cagionare la morte di qualcuno, ma che la sua risposta sia stata dettata da un insano impulso emotivo, proprio di quel momento. Differente invece commentare un post con espressioni come “te la farò pagare” o “ti sistemo io”… che sono, invece, vere e proprie minacce. In altri termini, secondo la Cassazione, espressioni del tipo “ti restano pochi giorni” o “devi morire”, possono integrare il reato di minaccia solamente nel caso in cui l’evento morte possa considerarsi effettivamente riconducibile alla volontà del soggetto che ha effettuato l’affermazione. Ecco perchè in uno scambio epistolare di un messaggio privato, nel rapporto uno ad uno, la volontà del soggetto di minacciare è molto più compromettente che in un post pubblico con tanti commenti.

Altro errore che vediamo commettere spesso è quello di confondere il reato di minaccia con quello di stalking.  Il reato di stalking, a differenza di una minaccia che può essere fatta una volta soltanto, è un “reato abituale” che presuppone una pluralità di condotte che si verifichino in un certo arco di tempo  e ne deriva un danno che consiste “nell’alterazione delle proprie abitudini di vita o in un perdurante e grave stato di ansia o di paura”. Se siete interessati ad approfondire il reato di stalking [ click qui ]

Ebbene, il reato di minaccia sussiste : cosa fare adesso ?

Se abbiamo ricevuto una minaccia agiremo in modo differente in base ad una semplice condizione di valutazione : se è credibile o meno. Un conto è ricevere una minaccia di morte da parte di un uomo giovane che conosciamo e sappiamo essere infuriato con noi, ed un altro, se riceviamo la minaccia da parte di una persona che non conosciamo, magari un anziano che ci scrive una frase poco credibile, come: “ti butto giù la casa”.

Ecco come trattare le minacce prive di effettiva idoneità intimidatoria e quindi non credibili :

Minacce prive di effettiva idoneità intimidatoria ricevute per email

Se la minaccia non credibile ci giunge per email la cosa è molto semplice. Segnalare la mail al gestore come spam e la prossima volta che il folle ci scrive la sua email questa andrà diritta nella cartella indesiderata, pronta per essere eliminata, magari automaticamente se avete applicato un filtro di pulizia periodico.

Minacce prive di effettiva idoneità intimidatoria ricevute tramite whatsapp

Se le minacce arrivano su whatsapp direttamente al nostro account solitamente significa che la persona ci conosce, quindi l’ipotesi di poca credibilità è molto remota. Tuttavia, può capitare di essere iscritti ad un gruppo di whatsapp ed essere vittima di minacce da parte di qualcuno che non conosciamo di persona, ma che ha ottenuto il nostro numero e che per la natura dei suoi interventi nel gruppo stesso non sia comunque credibile. In questo caso limitiamoci a bloccare e segnalare il contatto come segue :

Intermezzo promozionale ... continua la lettura dopo il box:

PER ANDROID ecco come segnalare il contatto
tre puntini in alto —-> seleziona ALTRO —> seleziona SEGNALA

PER IPHONE –> click sul nome o numero dentro la chat e al termine della pagina che si apre legge SEGNALA CONTATTO –> SEGNALA E BLOCCA

Minacce prive di effettiva idoneità intimidatoria ricevute tramite messaggio su social network

Alcuni dei nostri clienti ci hanno segnalato episodi che rientrano perfettamente in questa casistica. Persone che non conoscono, con profili anonimi o molto “bizzarri” che inviano messaggi privati con frasi come queste : “stai attento. so cosa hai fatto e non sai cosa potrebbe capitarti se non fai quello che ti dico…” oppure “ti osservo da tempo e sarò il tuo castigo” … In questi casi non vale la pena credere a queste minacce o piuttosto vere e proprie truffe, magari volte a scovare menti deboli pronte ad assoggettarsi a “comandi” ben formulati, ma segnalare e bloccare il profilo tramite i sistemi offerti dai vari social.

Ecco come procedere legalmente per le minacce gravi e credibili :

Minacce gravi e credibili ricevute per email

Se conoscete la persona che vi ha scritto la minaccia di morte o comunque intimidatoria con allusioni o meno sugli effetti negativi sulla vostra salute che vi verranno arrecati, occorre fare quanto segue:

Minacce gravi e credibili ricevute tramite whatsapp

Se avete ricevuto delle minacce gravi e credibili sul vostro numero di whatsapp potete procedere come segue :

Minacce gravi e credibili ricevute tramite social ( minacce ricevute su facebook, messenger, instagram, twitter, tiktok  … )

Se siete ancora nel dubbio e desiderate una nostra consulenza potete contattarci qui : info@informaticainazienda.it

Informatica in Azienda diretta dal Dott. Emanuel Celano