Negli ultimi mesi molti creatori di contenuti hanno iniziato a farsi la stessa domanda: “Esiste una sola piattaforma di intelligenza artificiale che mi faccia scrivere articoli, tradurre testi, creare immagini e magari aiutarmi con le idee, senza dover fare 4 abbonamenti diversi?”. È una domanda legittima, perché il lavoro del content creator è diventato più veloce ma anche più frammentato: una IA per scrivere, una per le immagini, una per riassumere le fonti, una per correggere i testi, una per fare versioni in inglese.
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In questo articolo, come Informatica in Azienda, vogliamo fare un confronto lungo e ragionato su tre soluzioni oggi molto interessanti per chi scrive sul web ma non è uno sviluppatore:
- Mammouth AI – pensata proprio per chi vuole usare i principali modelli generativi da un’unica interfaccia.
 - OpenRouter – potentissima, molto ampia, ideale se si vuole provare tanti modelli diversi e avere più controllo.
 - Monica AI – più “vicina” al flusso di lavoro quotidiano, con estensione browser e strumenti integrati.
 
L’obiettivo è semplice: capire quale piattaforma scegliere se il nostro lavoro principale è creare contenuti per blog e social, non sviluppare app con le API.
Perché un content creator ha bisogno di una AI all in one
Rispetto a un anno fa il lavoro del blogger e del creator è cambiato. Non basta più “scrivere bene”: bisogna pubblicare con continuità, testare nuovi formati, creare immagini di copertina, ripubblicare lo stesso contenuto in più lingue, riassumere video o fonti lunghe. Tutte attività perfette per l’intelligenza artificiale, ma solo se la piattaforma che usiamo è concreta, non troppo tecnica e sostenibile economicamente.
Le esigenze tipiche sono queste:
- Un solo ambiente di lavoro: entri, scrivi prompt, generi testo o immagine, scarichi e pubblichi.
 - Più modelli disponibili: perché a volte un modello scrive meglio in italiano, un altro fa titoli più corti, un altro è più creativo.
 - Costi sotto controllo: un creator non può permettersi di pagare 3 abbonamenti full price ogni mese.
 - Zero codice: niente chiamate API, token da configurare o script da mantenere.
 - Buon supporto alla lingua italiana: molte IA sono formidabili in inglese ma meno “naturali” in italiano.
 
Partendo da questi requisiti vediamo ora le tre piattaforme.
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Mammouth AI: la più lineare per chi scrive
Mammouth AI nasce proprio con l’idea di non farvi impazzire con integrazioni o configurazioni. L’interfaccia è molto diretta: scegliete il modello, scrivete cosa vi serve, ottenete il risultato. Il punto forte è che incorpora l’accesso a più modelli “premium” (GPT, Claude, Gemini) ma senza dover attivare ogni volta un account diverso.
Punti di forza per un content creator:
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- Prezzo di ingresso basso (circa 10 euro/mese nelle formule descritte nelle recensioni pubbliche): è una cifra sostenibile per chi scrive e vuole testare.
 - Interfaccia non tecnica: non serve sapere cosa sono le API o i provider.
 - Testo + immagini: potete generare anche la parte visual senza uscire dalla piattaforma.
 - Supporto multilingua: utile se pubblicate anche in inglese.
 
Limiti da conoscere:
- Alcune fonti riportano un limite di lunghezza per i prompt più corposi (circa 800 parole) quindi per articoli molto lunghi può essere necessario lavorare a blocchi.
 - Gestione dei file pesanti non supportata e riconoscimento dei contenuti in pdf non sempre ottimale.
 - Non è una piattaforma “da sviluppatori”: se un giorno voleste automatizzare la pubblicazione o integrare Mammouth dentro un vostro gestionale, gli strumenti potrebbero non bastare.
 - La qualità dell’output dipende dal modello selezionato e talvolta può apparire leggermente diversa rispetto all’uso “diretto” degli stessi modelli.
 
Quando scegliere Mammouth AI: quando volete un ambiente unico per scrivere, generare immagini ( anche se limitate ad un numero minimo ) , provare più modelli senza entrare troppo nei dettagli tecnici e senza far crescere troppo il budget.
OpenRouter: la potenza dell’aggregatore, ma un po’ più da smanettoni
OpenRouter è un’idea molto brillante: “un’unica API per avere accesso a tantissimi modelli di IA” provenienti da fornitori diversi. Nato con una forte impronta per sviluppatori e integratori, oggi può essere usato anche dai creator, ma richiede un minimo di dimestichezza in più.
Cosa offre di interessante per chi crea contenuti:
- Catalogo di modelli molto ampio: potete provare modelli veloci per le prime bozze e modelli più potenti per i testi finali.
 - Flessibilità totale: se un modello non vi convince, cambiate modello e rifate la richiesta.
 - Pay as you go: pagate effettivamente in base all’uso e al modello, quindi potete controllare i costi.
 
Dove può diventare complicato:
- La piattaforma nasce per essere integrata, quindi chi non è abituato a ragionare in termini di API può trovarla meno immediata.
 - I costi variano da modello a modello: se scegliete sempre i modelli più costosi, il budget può salire.
 - Serve un po’ di sperimentazione: capire qual è il modello migliore per “articoli lunghi in italiano con tono professionale” non è immediato.
 
Quando scegliere OpenRouter: quando volete avere il massimo ventaglio di modelli, vi piace testare, magari un domani volete integrare la stessa IA dentro il vostro gestionale, CRM o dentro WordPress tramite script personalizzati.
Monica AI: l’assistente che vive nel browser
Monica AI è diversa dalle altre due. Non nasce come “maxi catalogo di modelli”, ma come assistente AI sempre disponibile, usabile via estensione o app, con dentro più modelli e più funzioni (testo, immagini, video, riassunto pagina, traduzioni, estrazioni).
Per un content creator questo è molto comodo, perché spesso il lavoro non si fa dentro una dashboard unica, ma tra browser, WordPress, Gmail, Google Docs, Canva. L’IA che sta nel browser e che può leggere ciò che c’è a schermo è più “vicina” al flusso reale di lavoro.
Punti di forza di Monica AI per chi scrive:
- Estensione browser: potete selezionare un testo online e chiedere “riscrivimelo in tono più semplice” o “fammi un riassunto per il blog”.
 - Più modelli integrati (GPT, Claude, Gemini, secondo quanto pubblicano sul sito): utile per provare stili diversi.
 - Funzioni tutto in uno: chat, traduzione, riassunto PDF, generazione immagini e, dai piani più alti, anche video.
 - Piani accessibili: ha una versione gratuita e piani pro pensati per chi lavora spesso con l’IA ma non vuole costi aziendali.
 
Limiti da conoscere:
- È meno “catalogo” rispetto a OpenRouter: se cercate il modello super specifico è più probabile trovarlo lì.
 - Se volete usare l’IA direttamente “dentro” il vostro software personalizzato, Monica è meno orientata a questo.
 - Alcune funzioni avanzate (es. video o molte immagini) possono essere legate al piano scelto.
 
Quando scegliere Monica AI: quando lavorate tanto dal browser, saltate spesso da una fonte all’altra, fate ricerca e volete un assistente che vi aiuti là dove state leggendo, non in un pannello separato. È molto adatta anche a chi corregge o ristruttura testi esistenti.
Confronto affiancato
| Criterio | Mammouth AI | OpenRouter | Monica AI | 
|---|---|---|---|
| Target principale | Creator e freelance che vogliono più modelli senza complicazioni | Utenti avanzati, creator curiosi, chi vuole testare molti LLM | Creator che lavorano dal browser e vogliono un assistente sempre disponibile | 
| Facilità d’uso | Alta | Media (serve un minimo di pratica) | Alta | 
| Gestione modelli | Selezione pronta dei modelli più usati | Catalago molto ampio, libertà totale | Più modelli integrati ma focalizzati sull’assistenza | 
| Testo + immagini | Sì | Dipende dal modello scelto | Sì, con strumenti aggiuntivi | 
| Prezzo | Piano base intorno ai 10 €/mese | Pay as you go, variabile | Free + piani pro accessibili | 
| Integrazioni/API | Limitate | Molto buone | Orientata a estensioni e uso da browser | 
| Italiano | Buona resa, da rivedere gli articoli lunghi | Ottima se si sceglie il modello giusto | Buona per rewriting, riassunti e traduzioni veloci | 
| Adatta a contenuti lunghi | Sì, ma spesso a blocchi | Sì, scegliendo LLM con contesto ampio | Sì per bozze e revisioni, meno per testi monumentali | 
Come decidere in pratica
Per non perdersi in mille schede, proponiamo questo percorso molto concreto.
- Definire quanto pubblicate: se pubblicate 2 post al mese, vi basta un piano entry level con IA integrata. Se pubblicate tutti i giorni, la priorità è il controllo dei costi.
 - Capire se vi servono immagini generate: se le usate sempre, scegliete una piattaforma che le faccia bene e subito.
 - Valutare se vi serve l’IA nel browser: se passate ore su fonti, blog, documenti, Monica AI è molto comoda.
 - Valutare se un domani vorrete automatizzare: se la risposta è sì, OpenRouter resta la scelta più lungimirante.
 
Esempio di workflow per blog usando queste piattaforme
Per rendere l’articolo ancora più utile, ecco un flusso di lavoro reale che potete usare.
Fase 1 – Ricerca veloce (Monica AI): siete su una pagina concorrente, selezionate il testo e chiedete a Monica “fammi il riassunto in 5 punti” e “indicami i sottoargomenti mancanti”.
Fase 2 – Struttura articolo (Mammouth AI): aprite Mammouth, chiedete “creami outline di un articolo SEO su [argomento] in italiano con 1200 parole”. Ottenete l’ossatura.
Fase 3 – Stesura paragrafo complesso (OpenRouter): scegliete un modello più avanzato con contesto ampio e fate scrivere il paragrafo tecnico o di opinione.
Fase 4 – Immagine di copertina (Mammouth o Monica): generate un’immagine coerente e la scaricate.
Fase 5 – Revisione finale (Monica): mentre siete in WordPress, selezionate il testo e chiedete la versione “più diretta”, “più formale” o “più breve”.
In questo modo sfruttate il meglio di ciascuna piattaforma senza dover diventare sviluppatori.
Attenzioni importanti
- I contenuti generati vanno sempre riletti e personalizzati, soprattutto se pubblicati con il vostro nome.
 - SEO: l’IA vi aiuta a scrivere, non a posizionarvi. Le ottimizzazioni, i link interni, i dati strutturati e le revisioni restano a vostro carico.
 - Privacy e dati: se incollate briefing di clienti o bozze riservate, verificate sempre le policy di ogni piattaforma.
 - Lingue diverse: ottimo generare in inglese e poi farvi restituire la versione italiana. Spesso la qualità migliora.
 
FAQ per content creator
Posso usare solo una di queste tre?
Sì. Se volete partire facile, partite da Mammouth o Monica. OpenRouter diventa utile quando avete capito che vi serve più scelta di modelli.
Posso generare post social e non solo articoli?
Sì. Tutte e tre le piattaforme permettono di creare contenuti brevi, caroselli, testi per didascalie, call to action. È solo una questione di prompt.
È meglio scrivere in inglese e poi tradurre?
Spesso sì, perché molti modelli sono nativamente più forti in inglese. Potete generare in inglese e chiedere la versione italiana mantenendo il formato.
Posso usare queste piattaforme per clienti?
Sì, ma è sempre bene indicare nel contratto o nell’informativa che usate strumenti di automazione e IA per velocizzare la produzione.
Si possono collegare a WordPress?
OpenRouter è quello che si presta di più a integrazioni vere e proprie. Le altre due si possono comunque usare in affiancamento, copiando e incollando i contenuti.
È importante ricordarsi che …
anche la migliore piattaforma AI non sostituisce la vostra voce, la vostra esperienza e il vostro modo di raccontare le cose. In un web pieno di testi generati, vince chi sa revisionare, contestualizzare e unire più strumenti senza perdere identità.
Informatica in Azienda è diretta dal Dott. Emanuel Celano
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