Trucco che funziona non si cambia. E visto che le prime ondate di email con la truffa a luci rosse sembra aver funzionato benissimo (almeno per i pirati) i cyber-criminali che lโhanno ideata hanno pensato bene di crearne una nuova versione, ancora piรน infida.
Le prime email, infatti, erano delle semplici truffe: i pirati usavano informazioni rubate su Internet per far credere alla vittima di aver hackerato il suo computer e lo ricattavano minacciando di rendere pubblico un video che avrebbero registrato un video mentre guardava materiale pornografico su Internet.
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Quando si sono accorti che il sistema funzionava, hanno cominciato ad alzare il tiro e ad allargare il loro campo dโazione, attaccando anche LโItalia.
Ora, perรฒ, non si accontentano piรน di sperare che lโingenuitร delle vittime le porti a pagare il riscatto. Hanno cominciato a inserire dei malware per comprometterne il computer.
Come? Semplice: nellโemail che chiede il riscatto sostengono di aver caricato sulla cloud un file che prova lโesistenza del video e invitano la vittima a scaricarlo per verificare con i suoi occhi. Peccato che nel file ZIP ci siano due malware.
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