Sicurezza informatica

Qual è lo stato attuale della cybersecurity dei media?

Le organizzazioni dei media devono affrontare sempre più rischi di attacchi informatici e violazioni della cybersecurity. Soprattutto provenienti da SQL injections, attacchi DNS, content pirating e DDoS
Le organizzazioni dei media, operando sempre più sul Web, affrontano molti rischi di cyber attacchi informatici e violazioni della cybersecurity. Gli esperti di sicurezza informatica di Akamai Technologies hanno scritto un rapporto su “The State of Media Security”, basato su un sondaggio di circa 200 influencer e decisori della tecnologia dei media, svolto da BizTechInsights per conto dell’azienda. Nel documento è spiegato quali sono le peggiori minacce e le difese dei media contro di esse. I cyber attacchi al settore sono sempre più diffusi e di diverso tipo. Le quattro più frequenti violazioni, rilevate dal sondaggio, sono state SQL Injections (23%), attacchi DNS (21%), content pirating (20%) e DDoS (17%). Questi risultati mostrano che le organizzazioni devono essere preparate per una vasta gamma di minacce.

Quali sono le strategie di cyber defense adottate dalle organizzazioni dei media
Secondo il sondaggio i Media stanno perseguendo diverse strategie tecnologiche per proteggersi dagli attacchi DDoS: una priorità assoluta. La cyber difesa più frequentemente citata è l’uso di un firewall di rete nel data center (31%). L’uso di una soluzione di attenuazione DDoS “a scrubber” dedicata (26%) è al secondo posto, mentre l’utilizzo di un sistema di prevenzione delle intrusioni nel data center (17%) è la terza misura più popolare. Sorprendentemente, solo il 14% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare la mitigazione DDoS CDN basata su cloud, metodo più ampiamente adottato in altri settori. Inoltre, la maggior parte del campione ha affermato di utilizzare un firewall per applicazioni Web basato su cloud e il 36% ha indicato di impiegare misure on-premise oltre a protezioni basate su cloud. Il 28% ha affermato di basarsi solo su un firewall per applicazioni Web on-premise, mentre il 20% esclusivamente su cloud-based web application firewalls.

Solo l’1% degli intervistati ha dichiarato di essere “molto fiducioso” nelle proprie attuali misure di sicurezza informatica
Tuttavia, solo l’1% degli intervistati ha indicato di essere “molto fiducioso” nelle attuali misure di sicurezza informatica adottata e oltre la metà sembrano essere sul punto di decidere se sono completamente pronti o no a tutelarsi dalle cyber minacce odierne. Un altro 3% ha indicato di non essere molto fiducioso nelle proprie attuali misure di cybersecurity. Comunque, a priori da tutte le risposte, appare necessaria una buona dose di scetticismo sulle protezioni. Ciò al fine di migliorare sempre le proprie difese cibernetiche, a seguito del fatto che gli attacchi informatici diventano sempre più grandi e pubblicizzati. Sembra, infatti, che ogni mese un cyber attacco faccia notizia a livello mondiale, causando gravi danni sia a marchi e aziende sia a consumatori.

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