Un cambiamento annunciato e sotto controllo
LinkedIn, che fa parte del gruppo Microsoft, ha aggiornato le proprie informative sulla privacy per includere l’utilizzo dei dati pubblici nell’addestramento dei modelli di IA. Non si tratta di un’operazione segreta o invasiva: la piattaforma specifica chiaramente che verranno presi in considerazione solo i dati già visibili pubblicamente, come:
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- nome, ruolo e settore professionale;
- esperienze e competenze elencate nel profilo;
- contenuti e post pubblici;
- attività e interazioni aperte (commenti, reazioni, articoli).
Non vengono utilizzati né i messaggi privati né i dati riservati. Tutte le operazioni restano in piena conformità con il Regolamento Europeo GDPR, e ogni utente mantiene la possibilità di opporsi o modificare le proprie scelte in qualsiasi momento.
Chi desidera verificare le proprie impostazioni può farlo al link ufficiale:
https://www.linkedin.com/mypreferences/d/settings/data-for-ai-improvement
Perché restare nel sistema può essere vantaggioso
Se l’obiettivo di LinkedIn è rendere la piattaforma più intelligente, personalizzata e utile ai professionisti, è evidente che chi contribuisce con i propri dati pubblici partecipa anche ai benefici del nuovo ecosistema.
Ecco alcuni motivi per cui può essere utile non opporsi all’addestramento IA:
1. Maggiore visibilità del profilo
I modelli di intelligenza artificiale migliorano il modo in cui LinkedIn comprende e collega le competenze. Se i tuoi dati restano inclusi, il tuo profilo verrà riconosciuto e suggerito in modo più accurato a recruiter e aziende in cerca di figure simili.
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2. Migliori suggerimenti di connessione e opportunità
L’IA sarà in grado di analizzare affinità professionali, tendenze di carriera e settori emergenti. Partecipare all’addestramento significa ricevere suggerimenti più precisi, pertinenti e in linea con i tuoi interessi reali.
3. Maggior precisione negli annunci e nella ricerca lavoro
Gli algoritmi di matching tra profilo e annunci si basano sulla capacità di comprendere il linguaggio delle competenze. Se il tuo profilo resta “fuori” dall’apprendimento automatico, rischi che il sistema non riconosca correttamente le tue esperienze o le colleghi ad ambiti secondari.
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4. Riconoscimento delle nuove professioni e tecnologie
Un vantaggio spesso ignorato: se ti occupi di innovazione, IT, cybersecurity, blockchain, IA o start-up, lasciare attiva la condivisione dei dati aiuta LinkedIn a riconoscere più rapidamente le nuove figure professionali. Chi contribuisce con contenuti aggiornati diventa una fonte che l’algoritmo valorizza e diffonde, guadagnando autorevolezza e reach.
5. Partecipare a un ecosistema che evolve
Rifiutare ogni uso dei propri dati può sembrare una forma di tutela, ma nel lungo periodo significa restare ai margini del cambiamento. L’intelligenza artificiale non è un’entità esterna: è un insieme di sistemi che migliorano grazie al contributo degli utenti. Partecipare in modo consapevole significa far parte dell’evoluzione del linguaggio e delle connessioni digitali.
Privacy tutelata, ma evoluzione possibile
Il punto centrale è che la privacy non viene sacrificata. LinkedIn dichiara di utilizzare solo dati pubblici e di non cederli a terzi per finalità estranee al miglioramento della piattaforma. È una forma di addestramento interno, non una vendita o una profilazione pubblicitaria.
Inoltre, ogni utente può:
- disattivare l’opzione in qualsiasi momento dal link ufficiale;
- monitorare periodicamente le modifiche alle policy;
- limitare la visibilità di singole sezioni del profilo senza uscire dal sistema IA.
Il rovescio della medaglia: chi si oppone rischia di sparire dai radar
Chi sceglie di opporsi all’uso dei propri dati potrebbe ottenere un effetto collaterale indesiderato: una riduzione della visibilità organica. I profili esclusi dall’addestramento IA:
- vengono riconosciuti con meno precisione dai sistemi di ricerca;
- appaiono meno nei suggerimenti “Persone che potresti conoscere”;
- non contribuiscono alla mappatura delle competenze emergenti;
- possono risultare meno pertinenti agli occhi dei recruiter che usano strumenti di selezione automatica.
In altre parole, uscire dal sistema significa diventare meno visibili. In un’epoca in cui il networking digitale è fondamentale, è una valutazione da fare con attenzione.
Come controllare le impostazioni
Per chi desidera gestire consapevolmente la propria posizione, LinkedIn mette a disposizione la pagina ufficiale:
https://www.linkedin.com/mypreferences/d/settings/data-for-ai-improvement
Da qui si può verificare se si è inclusi o esclusi, modificare l’impostazione e leggere la documentazione completa.
Conclusione: scegliere la partecipazione consapevole
La decisione di restare o meno nel sistema di addestramento IA di LinkedIn non è una questione di “sicurezza o rischio”, ma di strategia e visione.
L’IA non “ruba” i contenuti: li osserva, li apprende e li valorizza in un contesto in cui le competenze diventano linguaggio condiviso.
In un mondo in cui l’intelligenza artificiale sarà parte integrante del lavoro, scegliere di partecipare può significare restare visibili, rilevanti e competitivi.
Informatica in Azienda è diretta dal Dott. Emanuel Celano
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