Sicurezza informatica

Cyber attacchi, siamo tutti a rischio

Cyber attacchi, siamo tutti a rischio

Nessuno si senta tranquillo e al riparo dal cyber crimine. I dati emersi dalle ultime ricerche mostrano uno scenario sempre più caratterizzato dall’incremento dei cyber attacchi a danno di persone e aziende.

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Cominciamo con il rapporto di Europol, le cui cifre non lasciano dubbi: sono 2 miliardi i dati e le informazioni sottratte ai cittadini europei e divulgate in rete. Lo stesso report segnala un aumento esponenziale (+750%) dei gruppi di malware responsabili di rendere vulnerabili i dispositivi elettronici. La stessa Europol, agenzia dell’Unione Europea di lotta e di contrasto alle forme gravi di criminalità internazionale e di terrorismo, per bocca del proprio direttore Rob Wainwright, fa comprendere ancora meglio la gravità della situazione odierna in materia: «banche e grandi imprese possono essere colpite su una scala mai vista prima» e ha aggiunto: «le persone e le aziende dovunque devono fare di più per proteggere meglio se stessi», pur ammettendo che l’impatto a livello mondiale di eventi che hanno messo in seria difficoltà la sicurezza informatica come la diffusione del virus Wannacry, «ha portato la minaccia del cybercrimine a un altro livello».

L’Italia è tra i primi cinque paesi UE per presenza di virus informatici.

 

Cyber attacchi, ricatti e necessità di formazione
Il nostro non è certo l’unico Paese a essere messo in seria difficoltà. Le imprese pagano un conto salato ogni anno: 6,7 milioni di dollari – unica consolazione: è una cifra più bassa della media europea, di 11,7 milioni. Questa cifra equivale al costo causato dai cyber attacchi calcolato e pubblicato nello studio di Accenture e Ponemon Institute, evidenziando inoltre come negli ultimi due anni, i costi del cyber crimine sono accelerati tanto che rispetto al 2016 quest’anno sono il 23% in più.

Stando sempre ai dati dello studio, ogni impresa subisce mediamente 130 violazioni l’anno. Aumentano non sono solo gli attacchi, ma anche il tempo necessario per risolverli. Per esempio, per rimediare agli attacchi con “insider” malevoli sono necessari 50 giorni di media, mentre richiedono 23 giorni i ransomware, un tipo di programma, documento o messaggio email capace di arrecare danni a un sistema informatico da cui ci si libera unicamente pagando un riscatto.

Sempre a proposito di ramsomware, secondo uno studio di Trend Micro. l’Italia sarebbe il settimo Paese al mondo e il secondo maggiormente colpito in Europa da questi specifici programmi maligni.

Max Cheng, chief information officer di Trend Micro ha commentato l’esito della ricerca, sottolineando la necessità di saper proteggersi meglio: «I grandi cyber attacchi contro le imprese a livello globale hanno continuato ad essere un tema a caldo quest’anno, e questa tendenza probabilmente proseguirà per il resto del 2017. Le organizzazioni devono cominciare a pensare alla sicurezza digitale non solo per proteggere le informazioni, ma come investimento nel futuro della società».

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Attacco, difesa e opportunità di mercato
Resta il fatto che, malgrado tutto, con le tecnologie digitali occorre convivere, facendo parte integrante della nostra vita e continuando sempre più a farne parte: nel 2025 si stimano in 80 miliardi i dispositivi connessi per un traffico internet annuale pari a 3.3 Zettabyte.

Per questo occorre tutelare al meglio e difendere dati e informazioni. Una risposta l’ha data di recente Leonardo, azienda italiana attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze:

“La qualità delle infrastrutture digitali e la capacità di proteggere l’ecosistema cyber fisico in cui la società moderna si sta trasformando saranno, nell’imminente futuro, i fattori chiave per determinare il livello di prosperità economica e per attrarre investimenti internazionali. In questo contesto le minacce informatiche assumono un valore enorme: secondo alcune proiezioni si valuta in 8.000 miliardi di dollari l’impatto della minaccia cibernetica nei prossimi 5 anni e in 5 miliardi il numero di file informativi che verranno rubati nel 2020.”
Da qui la stima fatta dal suo amministratore delegato, Alessandro Profumo, relativa al mercato mondiale della cyber security, che passerà da 120 miliardi di euro nel 2017 a circa 180 miliardi nel 2021. Per questo, ha concluso, «La sicurezza cyber è una priorità assoluta».

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